Tra tutti i ricordi che mi affollano la mente, da quando mio padre non c’è più, ho scelto questo.
La partita
(per un’aspettativa disattesa)
La gioia paralizzante, il nodo alla
gola, quando scorgevi tuo padre,
oltre la recinzione del campetto
(la sua discrezione, quel suo
non-annunciarsi apposta,
per far sì che rimanessi sorpreso),
mentre aspettava che, dopo il “rinvio lungo”,
ti accorgessi di lui.